Quando ero giovane, snella e alta, ero convinta che tutte le ricette prese in rete fossero attendibili.
E propongo subito un minuto di raccoglimento per questo mio misero pensiero.
La mia mente tendenzialmente pura era convinta che se tali ricette fossero disponibili in rete significava che erano state testate da un’attentissima giuria e che solo dopo un’attenta valutazione da parte dei signori della rete diventassero dominio di tutti.
Ah, se mi sbagliavo.
In internet c’è di tutto.
Come friggere un uovo senza padella e con il guscio, come fare una crema al latte senza latte e senza crema, come assemblare una torta a sette piani in pdz e nasconderci dentro uno spogliarellista. Si, si, tutto molto bello, tutto facile, tutto a prova di bomba. Nel senso che vi esploderà la casa ma non avrete la vostra torta.
Vidi tanto tempo fa una torta.
La sua foto lusingava, c’era solo una “forchetta” come difficoltà di esecuzione (facile come aggiungere lo zucchero), gli ingredienti erano pochi (anche se ad occhio sembravano mal amalgamati) e i commenti entusiasti. Vabbè, proviamo, mi son detta. Un flop colossale. Avevo creato un mostro. Quella poltiglia marrone aveva vita propria! Borbottava in forno come se fosse stata svegliata da un lungo letargo, creava delle bolle enormi nemmeno avessi tenuto la temperatura a 1000 gradi Kelvin. Quando le bolle erano diventate tanto alte da far impallidire un’eruzione cutanea ho deciso di spegnere il forno.
Quel dolce è finito nella pattumiera e senza passare dal via e ritirare le 50 euro.
Dato che la rete (e ahimè) anche i libri sono pieni di schifezze, quando ripropongo da un libro per la prima volta una ricetta non cambio una virgola. Se dice burro ammorbidito io lo tengo fuori dal frigo 2 ore, se dice fragole in pezzi prendo il centimetro, la squadretta e il goniometro e le taglio, se dice uova a temperatura ambiente io mi siedo davanti alla gallina e aspetto che sia pronta per covare.
Se qualcosa non torna so con chi prendermela.
Lei ? E’ una garanzia. Il suo blog? E’ una garanzia. Il suo libro Di farina in farina? Indovinate un pò?
Provare per credere…
- 200 g di farina d'avena
- 100 g di fiocchi d'avena
- 100 g di nocciole tostate
- 2 uova intere
- 150 g di zucchero di canna
- 50 mL di olio di semi di girasole
- i semini di 2 capsule di cardamomo
- 2 banane mature
- 16 g di lievito per dolci
- sale qb
- Accendete il forno a 180°.
- Tritate grossolanamente le nocciole tostate con un coltello e imburrate uno stampo da plumcake da 26 cm.
- Montate le uova con lo zucchero fino a farle diventare gonfie e spumose, unite l'olio, le banane frullate e i fiocchi d'avena tritati molto finemente. le nocciole a pezzetti e i semini di cardamomo ridotti in polvere.
- Setacciate la farina d'avena e il lievito e mescolate il composto.
- Versate il composto nello stampo,cospargete con i fiocchi d'avena e infornate per circa 40 minuti fino a doratura. Fate raffreddare completamente su una griglia prima di servire.
